Prima di tutto bisogna capire che prima di poter chiedere aiuto a chiunque bisogna avere una leva di contrattazione: che sia uno script incredibile, un cast di livello o uno stipendio adeguato bisogna mettere sul piatto qualcosa di accattivante prima di chiedere sostegno a qualcuno.
Come regola mi sento di consigliare di trovare qualcuno che si occupi della PRODUZIONE, in modo particolare per chi è alle prime armi e indipendentemente dal livello di budget. Questo professionista (e magari più di uno) non solo aiuterà in modo esponenziale il buon esito del progetto, ma porterà sul campo nuovi punti di vista e consigli utili per tutti i progetti a venire. Insomma, un professionista della produzione si rivelerà anche un buon MENTORE.
Ma di che tipo di persona potresti aver bisogno?
Quando si tratta di prendere una scelta così difficile il mio consiglio è “trova qualcuno che possa fare quello tu non sai fare”. Non deve essere necessariamente una relazione formale datore di lavoro /impiegato. Potrebbe essere semplicemente qualcuno verso il quale poni molta attenzione (magari su altri set) per imparare quanto più possibile su come risolvere i problemi produttivi e creativi del fare film.
Chiunque abbia un reale interesse nel mondo del cinema ha sicuramente avuto qualche esperienza di set, o perlomeno ha studiato con professionisti in scuole di un qualche livello. Sebbene io non sia un super sostenitore delle scuole di cinema (per vari motivi), riconosco che per chi non ha una forza di volontà sopra la media o non vuole incappare nel rischio di rimanere fermo per lungo tempo, la scuola può risultare un buon investimento. Non tanto per le nozioni e la pratica, quanto per le conoscenze di collaboratori e (si spera) professionisti che possono eventualmente portarci sul set.
Per progredire nel percorso infatti non è tanto importante stare con gente del nostro livello (es. altri studenti), ma semmai con gente migliore e con più esperienza (es. i professionisti). Per questo consiglio sempre anzi di guardare tanti film e di vivere i set che non spendere soldi in inutili scuole.
E per questo quando arriva la possibilità e la forza di realizzare il primo progetto (seppur piccolo), diventa importante lavorare con professionisti e non con amici. Soprattutto in ruoli critici come la produzione.
Ingaggia partner produttivi
“È fondamentale fare un salto di qualità se si vuole avere un prodotto di qualità.”
Quello che di solito succede quando l’inesperto si trova davanti alla possibilità di girare il suo primo film indipendente e con risorse scarse è sottovalutare completamente i problemi produttivi. Questo succede perché gli autori esaltano il loro entusiasmo creativo a tal punto da dimenticare completamente il realismo della loro operazione. In aggiunta a questo (spesso) non hanno neppure l’esperienza per prevedere e quindi organizzare il loro lavoro in modo opportuno.
Per farla breve, in principio usano tutte le risorse energetiche per concentrarsi sulla parte creativa salvo poi morire dietro quella produttiva non appena si batte il primo ciak.
Se anche tu sei in questa situazione ti consiglio di prendere un profondo respiro e pensare per qualche minuto in più.
- Sei davvero sicuro di riuscire a finire il film nel modo come l’hai pensato?
- Sei proprio sicuro che valga la pena girarlo?
- Sei proprio sicuro che il tuo piano di lavorazione sia credibile? Che esperienza hai per giudicarlo tale?
- Sei proprio sicuro che senza un piano distributivo sarà valsa la pena perdere due anni di lavoro sul progetto?
Sulla carta una sceneggiatura sembra sempre più semplice di quanto realisticamente sarà sul set. Per questo diventa indispensabile avere un partner che possa anticipare i problemi e creare un piano realizzativo solido e realistico.
Credimi, è meglio spendere €2000 in più per avere una persona esperta nella crew che spenderle nella camera di ultima generazione. Anche perché quando sarai alla dodicesima ora di riprese e avrai il set fuori controllo e gli attori che se ne vogliono andare non te ne farai nulla della camera super figa.
Accetta il mio consiglio spassionato: soprattutto se sei alle prime armi non far finta di sapere quello che stai facendo perché sicuramente non è così. E la cosa peggiore è che alla fine cercherai di completare il progetto a qualsiasi costo e qualsiasi risultato sottraendo sempre di più alla qualità finale. Il pericolo (scontato) è che alla fine avrai un film senza pretese e senza possibilità ditributive ed economiche: qualcosa insomma su cui avrai speso tanta fatica, risorse e soldi e che potrai solo far vedere agli amici un sabato sera.
Se vuoi arrivare fino in fondo con la speranza di avere qualcosa in più, allora inizia a progettare il tuo percorso in modo più intelligente.
Sviluppare il tuo progetto con l’idea che “qualcosa verrà fuori” è il primo passo verso avere un prodotto finito senza utilità e visibilità. Certo, tutto può succedere, la speranza che le cose vadano per il meglio è sempre allettante e suadente.
Ma come diceva il mio mentore “la speranza non è mai una buona strategia” e nella stragrande maggioranza dei casi gli autori arrivano in fondo esausti ed accettano compromessi qualitativi che non andrebbero mai accettati.
C’è solo un modo per evitare tutto questo: preparazione, programmazione e l’intervento di persone esperte nei ruoli più importanti che possano alleggerire il carico produttivo/organizzativo/progettuale al creativo e che risulta fondamentale per la vita proprio di qualsiasi progetto.
Parole sante, sono assolutamente daccordo su tutto al 100% e sono cose che posso constatare ogni giorno, nel bene e nel male…