…oppure essere a fine giornata (e indietro con il lavoro) e il gestore della location dove stiamo girando dice “Dobbiamo chiudere in 5 minuti!”. O magari il tempo cambia repentinamente e comincia a piovere interrompendo le riprese per alcune ore.
Un incubo!
Eppure tutte queste cose non mi creano tanto disagio quanto queste quattro, semplici parole che usate insieme creano la frase più spaventosa da poter prounciare su un set: “Lo aggiustiamo in post.”
Sto parlando dei problemi tipici che affliggono la vita di un set. Magari c’è un problema nell’audio di presa diretta; magari il boom era nell’inquadratura; o magari l’inquadratura si è mossa un pelo giusto nel finale. E invece di rifare tutto, qualcuno dice: “Andiamo avanti, questo lo aggiustiamo in post”. Sono sicuro che anche a te sarà successo qualcosa simile. Una frase del genere sta a significare che non solo dovrai aspettare fino alla post per sapere il risultato, ma per giunta dovrai appoggiarti a qualche magia che non sai davvero se potrà essere fatta nei tempi e nel budget che ti sei prefissato. Capisci il problema?
Se ti è già capitata una cosa del genere, hai capito che può essere una lezione molto cara da pagare. Non so quante cose abbiamo dovuto aggiustare nel nostro ultimo film, tra errori di continuità, inquadrature mal riuscite e errori audio. Tipo per esempio girare una scena senza makeup sul protagonista (una ferita su volto) per indecisioni tecniche, narrative e temporali.
Non tutto si può aggiustare in post
Quando ci siamo accorti del problema siamo dovuti intervenire in post (e non solo in questo caso) con il risultato di un ritardo sulla tabella di marcia di non so neppure quanti mesi. L’intera post produzione, per un motivo o per l’altro, si è trasformata in un calvario infinito che ha portato pesanti malumori e ritardi davvero fuori norma. Una via crucis infinita di piccoli interventi, modifiche e rattoppi.
Quanto tempo sarebbe potuto essere risparmiato nel lungo periodo con una programmazione meglio pensata e un’organizzazione più efficace? Non si può dire. Certamente però tutti i problemi aggiunti alla già difficile fare della post sarebbero stati eliminati.
La post produzione di un piccolo film è un processo lungo e complesso, e davvero non ha bisogno di ulteriori fardelli. Quando passi mesi e mesi al montaggio del tuo progetto l’ultima cosa che vuoi e usare altro tempo per aggiustare cose stupide sfuggite durante le riprese.
Ora, sia chiaro, ci sono circostanze in cui non si può fare altrimenti. Però se ci troviamo in tali situazioni è probabilmente perché abbiamo valutato male il nostro progetto e le nostre possibilità di portarlo a termine nel modo opportuno.
Aggiustare le cose in post vuol dire non essere stati competenti e professionali sul set.
Ogni volta che ci butteremo in un progetto incontreremo mille problemi e molte sfide. Per alcune troveremo soluzioni facili, per altre no. Ma al posto di rimanere arroccati su idee iniziali da aggiustare successivamente con (probabili) enormi costi o pessimi risultati, è meglio provare strade creative alternative in ripresa che ci possano garantire un risultato più immediato, magari più credibile e sostanzialmente più economico (in termini finanziari e temporali). Una soluzione creativa non solo ci fa risparmiare soldi, ma di solito (alla lunga) apporta qualcosa di interessante alla storia.
Esempio lampante potrebbe essere la scena di Rocky e Adriana al pattinaggio in chiusura: lui la porta per un appuntamento romantico, ma arrivano tardi e allora Rocky chiede al custode di lasciare aperto il palazzetto per qualche minuto in più. La sceneggiatura prevedeva in realtà che il palazzetto fosse pieno di gente, ma la produzione si ritrovò senza budget per una scena del genere. L’idea creativa fu quella di rendere il tutto più intimo e piccolo, facendo lo stadio vuoto. Un’idea non solo finanziariamente utile, ma perfetto per il tono della scena e della relazione tra i due.
Oggi qualcuno avrebbe detto: “va bene, un po’ di gente la mettiamo in post”. Che scena brutta sarebbe diventata…
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