Se volete fare cinema e non avete mai visto Breaking Bad, chiudete tutto e cambiate mestiere. A detta di molti la serie migliore della storia, che è arrivata ad avere il 99% di recensioni positive praticamente ovunque, 16 Emmy, 2 Golden Globe, e centinaia di altri premi. Un capolavoro di scrittura, regia e interpretazione. Ma un capolavoro anche di produzione!
Tutto il merito, in realtà, è di Vince Gilligan, autore, regista e produttore. È lui che ha avuto l’idea, lui che ha avuto la forza di imporsi nelle scelte di cast e, soprattutto, che ha saputo miscelare le possibilità che aveva durante la prima stagione per renderla al meglio. Vince ci dimostra che una idea vincente è il 50% del successo, ed è uscito nel momento giusto con l’idea giusta: un professore potenzialmente geniale a cui la vita ha dato poco, maltrattato, truffato dai suoi amici e considerato un debole; gli viene diagnosticato un cancro al terzo stadio, vivrà al massimo 2 anni e, a quel punto, “sbrocca” (Breaking Bad!). Non avendo più niente da perdere e a seguito di un incontro fortuito con Jesse Pinkman, suo ex studente ed oggi produttore e spacciatore di metanfetamine, tirerà fuori la sua personalità, frustrata e disturbata, che lo porterà a gestire un immenso traffico di droga.
Durante tutta l’opera, Walter White non perde le sue caratteristiche di uomo impacciato, e spesso si trova in situazioni tra il più profondo dark ed il comico. Una miscela fantastica interpretata magistralmente da Brian Cranston, apprezzabile solo se visto in lingua originale (nonostante sia stato doppiato molto bene). Interpretazione che vale l’olimpo degli attori, in quanto personaggio iconico che tutti ricordiamo. Pensate che ad Albuquerque, dove è ambientato lo show, ci sono stati dei veri funerali per Walter White, durante i quali sono stati donati 17.000$ per una associazione di ricerca sui tumori. Straordinario.
Vince Gilligan ha colto in pieno lo spirito che alberga in molti di noi: ci sentiamo migliori di ciò che la vita ci offre, ma non abbiamo la forza di farcela; a seguito di eventi catastrofici, siamo però in grado di mettere la testa fuori. Vi ritroverete a tifare per Walter anche quando compie azioni deprecabili, una su tutte la morte di Jane. Brian Cranston ha dichiarato di aver pianto 15 minuti dopo lo stop alla scena.
A riprova della scrittura eccellente, lo show ci regala altri 2 personaggi iconici: Jesse Pinkman e Gustavo Fring; pensateci, da quando avete visto lo show, li pensate solo ed esclusivamente in quei panni.
Abbiamo esempi di idee geniali anche in italia: Paolo Genovese, con ”Perfetti Sconosciuti”, ha proposto il giusto soggetto nel giusto momento, ed ha incassato oltre 30 milioni di dollari. Andatevi a cercare altri film italiani con questi incassi.
Dunque, amici autori, ricordatevi che, oltre ogni altra cosa, è importante il soggetto, ovvero l’idea base del vostro lavoro ed il momento storico-sociale in cui lo presentate alle produzioni. Ecco anche perché, come spiegavo nel video del documentario della Ferragni, oggi l’industria cinematografica deve accelerare i tempi, ed ecco perché ho sviluppato la piattaforma TIXTER, di cui vi parlerò a brevissimo.
Ovviamente nel cinema niente è scontato, e non è detto che “El Camino” vada bene. Lo sapremo solo l’11 ottobre. Se, però, così dovesse essere, Vince Gilligan avrebbe messo a segno un colpaccio storico, e ci dovremo tutti inchinare ad una nuova star indiscussa dei contenuti audiovisivi.
Vi auguro di essere scaltri, bravi e visionari come Vince Gilligan. Se lo siete, chiamatemi che vi produco!
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