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C’è davvero bisogno di un Distributore per il nostro film?

C'è davvero bisogno di un distributore per vendere un film? Questa è una domanda fondamentale in questa epoca. E se voi siete tra quelli che hanno girato un film (magari in inglese), starete sperando in un accordo distributivo galattico che probabilmente non arriverà mai. Questo perché siete ancorati a vecchi paradigmi distributivi.

Anche se è importante mantenere un certo ottimismo (e le dita ben incrociate), c’è sempre da ricordarsi che la strada verso un possibile successo parte sempre dalle proprie azioni. Come è stato detto in molti altri articoli, il panorama distributivo è molto cambiato negli ultimi anni e i filmmaker oggi hanno la possibilità di pianificare una strategia personale di comunicazione che (soprattutto per prodotti piccoli) può dare più rientro di un accordo distributivo tradizionale.

C’è davvero bisogno di un Distributore?

Ovviamente la risposta non è così banale. Diciamo che la buona notizia è che viviamo nel periodo più prolifico per il prodotto audiovisivo e che oggi non solo è più facile produrre, ma è anche possibile bypassare la distribuzione tradizionale e percorrere una strada personale di monetizzazione. La cosa è più facile a dirsi che a farsi ovviamente. C’è infatti molto, molto lavoro da fare.

Tanto per cominciare, per avere qualche possibilità di essere visti bisogna fare un buon film. Non è cosa di poco conto, credetemi. Molto spesso ci si lascia abbagliare dalla passione dimenticandosi che un film di rispetto parte da una buona sceneggiatura.

Non basta purtroppo solo una buona idea.

Una volta che avete finito il vostro prodotto, dovrete trovare il modo di creare una comunicazione. Dovrete trovare il modo di muovere pubblico sul vostro sito e trasformare i visitatori casuali in sottoscrittori.

Non fraintendetemi. Non sto dicendo di creare la vostra audience da zero. Se vi muovete in modo intelligente, scoprirete che questa già esiste da qualche parte: è solo questione di trovarla. La cosa che conviene fare è cercare collaborazioni, blog, recensioni, pubblicazioni che già parlano al vostro pubblico. Questo permetterà di creare una relazione benefica per entrambi e farvi conoscere a gente che apprezza quello che fate.

Produzione sostenibile?

La produzione di un film (soprattutto se molto, molto piccolo) è una sfida di notevole livello. La tecnologia unita alla distribuzione digitale ha permesso a chiunque di poter realizzare un film (bello o brutto che sia) e di pubblicarlo al mondo nella speranza che sia visto da qualcuno. È il periodo con il più alto numero di prodotti audiovisivi nella storia dell’umanità. La maggior parte sono prodotti assolutamente amatoriali e senza speranza; altri sono prodottini interessanti che avranno qualche chance in festival minori; pochi invece sono bei pezzi di cinema nonostante le ristrettezze e fanno notare un punto di vista e una autorialità ben precisa. L’insieme di questi prodotti, comunque, aiuta a saturare il mercato cinema fino all’inverosimile, rendendo sempre più difficile la strada verso una buona visibilità.

La buona notizia è che la competizione c’è sempre stata. Fa parte del sistema delle cose e chi ha più forza promozionale riesce a spiccare tra la folla e farsi notare. Per questo è fondamentale trovare un modo unico, interessante e convincente di promuovere la propria storia. Cos’è che il vostro film può dare di più rispetto agli altri? A quali domande curiose del vostro pubblico risponde? Perché dovrei usare 90 minuti del mio tempo per vederlo? E, soprattutto, perché dovrei pagare?

Fanno tenerezza quei giovani autori che pensano di avere tra la mani il nuovo film-caso dell’anno solo perché “è girato benissimo”, “ha la fotografia tagliente alla Refn” o “racconta una storia vera”. Le cose purtroppo sono molto più complesse di così: convincere un pubblico disinteressato è pratica che necessita di strategie, di domande raffinate a cui saper rispondere e di messaggi chiari e ripetuti.

Avere un prodotto che riesce a posizionarsi bene dal punto di vista promozionale fa tutta la differenza del mondo. Sarete più facilmente visibili e potrete salvarvi dal completo anonimato, cosa che taglia le gambe al 90% degli autori. La cosa divertente poi è che se riuscirete a costruire un pubblico autonomamente anche i distributori tradizionali cominceranno a farsi vivi. Ed è a quel punto che avrete una leva molto forte su cui fare contrattazione: l’attenzione dei vostri spettatori.