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Come ho realizzato i miei progetti: storia di “Fenix”

  1. Ci puoi presentare il tuo progetto? Breve trama, cast tecnico/artistico, giorni di produzione, budget complessivo (compreso gratuità o tempo lavorativo non retribuito)

“Fenix – Una storia di vendetta” è un progetto nato nel 2012 da un soggetto di Pietro Sala (che nonostante il cognome, non è mio parente). E’ iniziato tutto con lo shooting di alcune scene di viaggio e addestramento in Sardegna con il fine di realizzare un piccolo corto; pensa che la troupe iniziale era formata solo da 6 persone, di cui 3 attori. Abbiamo mostrato il girato a diversi colleghi e abbiamo suscitato il loro interesse e fatto nascere in loro la voglia di aiutarci per altre riprese. Da lì il progetto è cresciuto a dismisura e nel corso degli anni abbiamo fatto diverse sessioni di riprese (alcune delle quali con 60 persone sul set). Ora abbiamo in mano un film di 120 minuti che vanta il coinvolgimento di circa 230 persone e diverse decine di associazioni e istituzioni.

L’incipit del film è il seguente:
Il regno di Andolin è minacciato. Re Stevan vuole riconquistare la terra dei suoi avi e per farlo ha bisogno dell’arma suprema, un ragazzo di nome Aydan che possiede un potere inimmaginabile, in grado da solo di rovesciare le sorti del conflitto. Sulle tracce di Aydan si metterà anche Shane, un Maestro Magicante che si batte per la difesa del regno. Maestro e allievo affronteranno un lungo viaggio verso la salvezza, perennemente braccai dai soldati del temibile Stevan, comandati dal possente Jihar e dal subdolo Gholad. Il cammino porterà Aydan alla scoperta dell’immenso potere sopito dentro di sé e alla consapevolezza del suo posto nel mondo, grazie anche all’aiuto di un personaggio enigmatico, una Veggente.

CAST ARTISTICO (personaggi principali)
Aydan – Maurizio Sala
Shane – Pietro Sala
Re Stevan – Beniamino Sala (padre di Pietro tra l’altro)
Jihar – Dario de Gaspari
Gholad – Adam Langley
Veggente – Elisa Fumagalli

CAST TECNICO (capi reparto)
Produttori: Giuliano La Rocca, Pietro Sala, Maurizio Sala, Luca Catino, Francesco Galli
Produttore esecutivo: Giuliano La Rocca
Regia: Maurizio Sala e Giuliano La Rocca
Direttore della fotografia: Francesco Galli
Scenografia: Luca Catino, Ilaria Gabaldo, Andrea Gatta
Capo attrezzista e logistica in generale: Luca Catino
Trucco – Lucia Giacomin
Montaggio – Maurizio Sala
Colonna sonora – Mattia Basi
Sound e mix – Dino Gervasoni

I giorni di produzione effettivi non so dirteli, però si aggirano intorno ai 60 effettivi di shooting e almeno 100 tra preparazione set, location scouting, prove in location. Per non parlare della preproduzione e soprattutto della post.
Il budget effettivo speso non so se posso rivelarlo, ma se avessimo pagato tutte le persone che hanno collaborato gratuitamente sarebbe sicuramente oltre i 200.000 euro secondo me.

  1. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la realizzazione del film?

Credo che la motivazione principale sia la voglia di fare cinema di genere, di farlo bene e con grande passione, di sperimentare e osare. In Italia i progetti di genere spesso si limitano a cortometraggi per evidenti problemi di budget, mezzi, risorse (a volte capacità). Noi siamo stati molto fortunati, perché nonostante i mille problemi che possono nascere durante la produzione di un progetto di questo tipo, siamo riusciti a rimanere uniti e a finirlo.

  1. Quanto tempo fa hai cominciato a ideare il progetto e dopo quanto hai cominciato la produzione?

Il progetto è nato a metà agosto 2012 e le prime riprese sono state fatte in Sardegna un mese dopo. Poi in media abbiamo girato 2 sessioni da 6/7 giorni all’anno, con 2-3 mesi di preproduzione prima di ogni sessione. Il resto del tempo lavoravamo su altre cose per poterci finanziare le sessioni successive.

  1. In quanto tempo, dall’ideazione, hai completato il progetto? Avevi una deadline di qualche genere?

Quando sperimenti così tanto e senza un grosso budget non puoi fissarti una deadline. Comunque il periodo di lavorazione totale è stato agosto 2012 – gennaio 2019.

  1. In che modo hai cercato/trovato risorse economiche e collaboratori per produrre il tuo lavoro?

Abbiamo provato con il crowdfunding, ma nel 2013 era ancora poco usato e non siamo riusciti a raggiungere le cifre necessarie, perciò abbiamo lavorato per permetterci di autofinanziare le riprese.

  1. Quali sono i problemi progettuali che, secondo te, ti hanno impedito di trovare le risorse di cui avevi bisogno?

Problemi progettuali non ce ne sono quando cerchi risorse. I problemi nascono quando cerchi budget: alla fine chi regala dei soldi a un gruppo di ragazzi sconosciuti senza credenziali che vuole combattere con spade e bastoni nei boschi? Ora forse sarebbe diverso, ci sono più strade, abbiamo consapevolezze differenti, esperienza. Magari ora i fondi riusciremmo a reperirli.

  1. Come hai creato la tua troupe? Se non erano amici, in che modo hai trovato e coinvolto gli estranei? Come li hai convinti sulla bontà del tuo progetto?

A parte Francesco Galli (che abbiamo conosciuto proprio nell’agosto 2012), noi altri 4 produttori ci conoscevamo da molti anni, eravamo (e siamo) prima amici e poi colleghi/collaboratori. Questo è stato fondamentale per completare l’intero progetto e per farlo in questo modo.

  1. Qual è l’errore n.1 che pensi di aver commesso durante l’intero processo produttivo e che oggi non ricommetteresti più?

Non aver girato tutto nell’arco di pochi mesi, massimo 1 anno. Purtroppo la scarsità di budget ha obbligato a finanziare man mano il progetto: non abbiamo potuto fare diversamente. L’alternativa era non farlo.

  1. Qual è il pubblico del tuo film? Come lo hai cercato? Come lo stai coinvolgendo o lo hai coinvolto?

Il pubblico è quello di un film d’azione/fantasy/avventura/drammatico. Non c’è un vero genere che identifichi Fenix; è un film che parla di valori, amicizia, diversità, crescita personale, della paura dell’estraneo, della visione che le religioni possono imporre all’uomo, ecc… molti sono temi attualissimi, visti i tempi che stiamo vivendo. Alcuni di questi temi li abbiamo toccati poco per mancanza di “tempo filmico” e per la necessità di portare la narrazione su certi binari, ma introdurli è stato fondamentale per approfondirli nel sequel (se mai ne faremo uno).

  1. Quali sono le aspettative distributive che ti sei posto? Come hai programmato di ottenerle?

Non ci siamo posti obiettivi in merito. Vogliamo farci conoscere, far vedere cosa è possibile fare in Italia con pochi mezzi e poter dire “Ehi, guarda cos’abbiamo fatto da soli e senza soldi, pensa cosa potremmo fare con un budget degno”. Per realizzare questo vorremmo partecipare a moltissimi festival (magari vincerne qualcuno) e far conoscere il progetto e soprattutto il team.

  1. Puoi nominare cinque consigli “molto pratici”, e per te fondamentali, da dare a chi sta per produrre un piccolo film?
  • Conoscere la materia… e se non la conosci, sperimenta, sperimenta e sperimenta ancora
  • Circondati di amici prima di circondarti di collaboratori
  • Osa, gli Dei amano gli eroi
  • Non mollare mai se reputi che il progetto valga davvero la pena
  • Ama ciò che fai

Maurizio Sala

2 Commenti

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  • Questa storia è identica a quella del mio film “Due Piccoli Indizi”, un lungometraggio la cui prima si è tenuta lo scorso anno a marzo. Anche io, insieme agli amici della mia associazione GOOD LUCK 99 CINEMA, ero partito con la sceneggiatura iniziale per un cortometraggio, che poi, strada facendo, si è arricchita di nuovi spunti (con scrittura aggiornata work in progress) fino a divenire un lungometraggio di 90 minuti. Si tratta di un thriller la cui lavorazione, dalla pre-produzione al master finale, si è protratta per due anni e mezzo, totalmente autofinanziato e prodotto anche grazie ai tanti volontari che hanno sposato il progetto e lavorato gratuitamente, attori compresi. E’ stata una esperienza bellissima. Auguro a Maurizio buona fortuna e lo esorto a mantenere questa tenacia anche per il futuro..