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I DIALOGHI IN SCENEGGIATURA – PARTE 2

Questa seconda parte dedicata ai dialoghi si focalizzerà sull’inserimento delle lingue straniere in una sceneggiatura. Se vi è mai capitato di trovarvi in una situazione del genere e non saper bene come fare, questi consigli potranno aiutarvi a risultare più professionali in una prossima occasione.

FADE IN:

Inserire dialoghi o battute in lingue diverse da quelle usate nel resto della sceneggiatura

Ci sono regole diverse su come e se inserire parole, parti di dialogo e scene intere in lingue diverse da quella in cui è scritta la sceneggiatura. Ad esempio, come si inseriscono linee di dialogo in straniere in una sceneggiatura scritta in italiano?

John August consiglia di lasciare la lingua straniera nella battuta, se si tratta solo di una parola e se  il suo significato è chiaro nel contesto, come ad esempio “Ciao” o “Basta” in italiano in una sceneggiatura scritta in inglese, oppure un “Merci” in francese. E di lasciare anche più righe di dialogo in una lingua straniera se non è importante che si capisca ciò che il personaggio vuole dire, ad esempio in una scena di guerra, un comandante giapponese che ordina ai suoi soldati di aprire il fuoco in giapponese e l’immagine che segue la battuta contenente l’ordine mostra i soldati che sparano.

Ciò che deve essere la vostra preoccupazione come sceneggiatore, è scegliere la tecnica di scrittura che vi sembra più chiara e facile da leggere, e poi usarla per tutta la sceneggiatura, ammesso che la sceneggiatura abbia personaggi che passano da una lingua all’altra e sia importante o necessario per voi (e per la storia) che i dialoghi in lingua straniera siano mantenuti.

Eccovi un sunto di tutte le regole che ho trovato, che ho usato, che non ho usato, e che volutamente ho ignorato.

  • Se non volete che il pubblico capisca ciò che il personaggio dice nella lingua straniera, scrivete la battuta nella lingua straniera all’interno della sceneggiatura. Non usate troppo questa tecnica, cercate di usarla per pochi dialoghi.

Pochi di noi sono poliglotti, e se avete bisogno ad esempio di scrivere una battuta in cinese, ma non sapete il cinese, trovate qualcuno che la traduca, oppure scrivete sotto al nome del personaggio come riga di dialogo “parla in cinese”.

  • L’uso delle parentesi

Scrivete sotto al nome nel personaggio, tra le parentesi e rispettando la formattazione delle didascalie, la lingua usata, ad esempio (in inglese), (in francese) ecc…

Il seguente esempio è preso dalla sceneggiatura del film “Argo”:

AZIZI
(harsh, icy; in Farsi)
You. You had no business in Iran.

  • Se tutta la scena è parlata in una lingua diversa da quella della sceneggiatura

In questo caso, specialmente se la scena è lunga, l’uso delle parentesi può risultare noioso da leggere e allungare la sceneggiatura inutilmente. Si potrà allora, dopo l’intestazione di scena e dopo eventuali righe di azioni/descrizioni, prima della prima battuta in lingua straniera, scrivere a sinistra del foglio in minuscolo:

Tutti i dialoghi sono in russo

E poi scrivere la scena e nello specifico i dialoghi, nella lingua dominante della sceneggiatura.

  • Un’alternativa a questa tecnica, specialmente se ci sono molte scene in lingua diversa da quella della sceneggiatura, potete mettere a sinistra della pagina, prima della prima battuta, in minuscolo:

Tutti i dialoghi in corsivo sono in russo

E poi scrivere la scena nella lingua dominante della sceneggiatura con l’accortezza di scrivere…

le righe di dialogo in corsivo.

  • I sottotitoli

In genere le battute in lingua diversa sono sottotitolate, se volete specificare che desiderate i sottotitoli potete anche inserire la dicitura nelle parentesi accanto alla lingua specificata. Ad esempio:

HANS
(in tedesco con sottotitoli)
Carissimo, amico mio! Come stai?

Questa tecnica potrebbe allungare la sceneggiatura visto che le battute consentite per le parentesi sono minori di quelle consentite per i dialoghi.

I genere i sottotitoli si inseriscono dopo, quando il film sarà montato, per cui non sempre è essenziale scrivere che si ha bisogno dei sottotitoli nella sceneggiatura.

FADE OUT.

 

 

 

 

 

 

 

Claudia Marinelli

Claudia Marinelli è blogger, drammaturga, scrittrice di romanzi e sceneggiatrice di diversi corti tra cui il fortunato Un amato funerale regia di Luca Murri, con Milena Vukotic e fotografia di Daniele Ciprì. Ha imparato a scrivere sceneggiature con lo sceneggiatore americano Irv Bauer e in seguito con due corsi con Christine DeSmet presso l’Università del Wisconsin. Ha pubblicato due romanzi “950 49th Street Brooklyn, New York – uno spaccato d’America al femminile” e “La corsa e l’infinito”, romanzo di avventura e fantascienza, corredato da una piccola appendice di ricette fantascientifiche. È stata lettrice per case di produzione inglesi, per un sito americano per sceneggiatori e per un Festival di cinema.

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