Esperienze reali Produzione

Come ho realizzato i miei progetti: storia di “Ulysses”

Continuiamo con la serie di interviste ad autori/produttori che speriamo possano essere di aiuto a chiunque voglia intraprendere un percorso simile. Parliamo di "Ulysses", film di Federico Alotto, e del suo processo produttivo.
  1. Ci puoi presentare il tuo progetto? Breve trama, cast tecnico/artistico, giorni di produzione, budget complessivo (compreso gratuità o tempo lavorativo non retribuito)

Taurus City, 2020. Un militare di carriera, soprannominato Ulysses, rientra dal fronte portando nel corpo e nell’anima i segni della guerra. Una guerra che prova a dimenticare cercando risposte nel passato. Rimasto per sette anni in un luogo dimenticato da tutti, riesce a fuggire e a tornare a casa con un preciso obiettivo: ritrovare sua moglie Penelope che sembra essere scomparsa. Grazie all’aiuto di Niko, compagno d’armi, intraprende la sua personale Odissea alla ricerca della donna.
Il film ha avuto un budget di 800.000 Euro, film 100% in regola con troupe ingaggiata retribuita. Il cinema è passione… ma anche un lavoro.

  1. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la realizzazione del film?

L’idea è nata nel 2014 durante il successo del mio cortometraggio I SEE MONSTERS.
Andrea Zirio, il mio collega che aveva recitato appunto nel corto, mi ha parlato dell’idea che aveva da tanti anni di realizzare un Ulisse moderno. La cosa mi ha subito attirato ed affascinato. Chi non ama Ulisse?

  1. Quanto tempo fa hai cominciato a ideare il progetto e dopo quanto hai cominciato la produzione?

Nel 2013 ho iniziato il primissimo trattamento con Emanuela Kalb ed Andrea Zirio, dopodiché abbiamo girato un teaser trailer da presentare con il progetto. Lo script è iniziato a Los Angeles nel 2014 ed il film è entrato in produzione nel giugno 2016 per essere terminato nel Maggio 2018. Una vera Odissea produttiva.

  1. In quanto tempo, dall’ideazione, hai completato il progetto? Avevi una deadline di qualche genere?

Vedi sopra. La deadline era completare il budget per Marzo 2016. E ci siamo riusciti.

  1. In che modo hai cercato/trovato risorse economiche e collaboratori per produrre il tuo lavoro?

In Italia non è semplice trovare finanziatori, soprattutto per il cinema. Di certo l’aiuto di Franco e Paolo Rossi di Alpha Studio, che hanno creduto subito in me e nel progetto, e l’incontro causale con l’imprenditore Alberto Sola è stato la chiave per poter realizzare questo film. Dopodiché sono subentrate FIP, Film Commission ed altri investitori, senza dimenticare i partner nella post produzione Darkside e TV Culture.

  1. Come hai creato la tua troupe? Se non erano amici, in che modo hai trovato e coinvolto gli estranei? Come li hai convinti sulla bontà del tuo progetto?

Molti erano collaboratori con cui avevo già lavorato. Altri invece sono stati selezionati in base a curriculum e lavori svolti.

  1. Qual è l’errore n.1 che pensi di aver commesso durante l’intero processo produttivo e che oggi non ricommetteresti più?

Probabilmente, alcune volte, l’accontentare tralasciando il mio istinto registico. Fortunatamente solo in alcuni piccoli casi. Ma è qualcosa che non ripeterò più. Ah! Anche il non dormire/mangiare!

  1. Qual è il pubblico del tuo film? Come lo hai cercato? Come lo stai coinvolgendo o lo hai coinvolto?

Ulysses è un enigma. O lo ami o lo odi. La gente o diventa pazza per questo film, mi fa mille domande, mi chiede di presule e sequel, lo riguarda più’ volte per cogliere tutti gli easter eggs e le sfumature (io so di alcune persone, non amici o parenti, che sono tornate ben 3 volte in sala!), oppure lo odia definendolo troppo dark, onirico e surreale.

  1. Quali sono le aspettative distributive che ti sei posto? Come hai programmato di ottenerle?

Dopo aver bussato a circa 30 case di distriubuzione italiane e dopo che circa l’80% non hanno mai aperto (nel vero senso della parola) ed il 20% ci ha risposto che è un film troppo complicato per il pubblico medio italiano, abbiamo deciso di distribuircelo nei cinema sala per sala da soli con la Adrama Srl (la nostra casa di produzione ed ora anche distribuzione). Il film sta avendo un buon riscontro in Italia. Nel primo weekend a Torino abbiamo battuto Jurassic World ed alla 4 settimana Papillon e Stronger. Quindi nel nostro piccolo abbiamo ottenuto una piccola vittoria. Inoltre usciamo il 23 Ottobre su tutto il territorio nazionale negli Store in dvd e blu Ray e Cecchi Gori (la nostra distribuzione Home Video) ha anche preparato una Limited Edition del film, 113 copie con autografo di Skin e colonna sonora. Di sicuro è un buon prodotto Netflix, che incontreremo presto. Intanto sono iniziate le vendite nel mondo (siamo già usciti in Cina e nei paesi Arabi). Nel 2019 è prevista anche la grossa uscita negli Stati Uniti e Canada.

  1. (Se le tue aspettative non sono state mantenute) Quale credi siano stati i problemi progettuali/economici/marketing che ti hanno impedito di raggiongere i tuoi obiettivi?

Non avevo aspettative. Si parla di opera prima. Bisogna volare basso di testa… ma puntare alto nello stesso momento.  Di certo il primo problema è il sistema cinematografico di questo paese che non valorizza giovani che non siano già immanicati nel settore o figli d’arte e non vuole investire in progetti nuovi e sperimentali.

Quando poi trovi un ragazzo della Valsusa che nessuno conosce che arriva dicendo che vuole fare l’Odissea in chiave moderna… ti ridono anche in faccia (una volta ad una riunione un produttore di Torino mi ha veramente riso in faccia).

  1. Hai negoziato con Sales Agents o Distributori? Se sì, puoi raccontarci il tuo approccio e la tua esperienza diretta?

Abbiamo avuto molte offerte. Abbiamo provato alcuni mesi con un Sales Agent (che ha piazzato bene il film appunto in Cina e Middle East), ma adesso ci si stanno aprendo delle porte con alcune major americane. Diciamo quindi che per ora stiamo ancora valutando.

  1. Nell’approccio con un Sales o un Distributore, qual è un consiglio valido che daresti a un autore/produttore alla prima esperienza?

Non fidatevi. Scegliete con cura e non fatevi prendere dall’entusiasmo. Una volta finito l’editing non è più’ cinema, è business.

14. Puoi nominare cinque consigli “molto pratici”, e per te fondamentali, da dare a chi sta per produrre un piccolo film?

  1. Lo script. E’ la prima cosa. Senza un buon script non può’ uscire un buon film.
  2. La recitazione. Capisco che le prime volte bisogna accontentare gli amichetti attori, ma curate la parte di casting…piu’ di quella tecnica.
  3. Siate sicuri di avere abbastanza budget per finirlo. E per finirlo non vuol dire arrivare a fine riprese ma a fine editing e sound design, licenze delle musiche, pubblicità (che sia in festival o cinema).
  4. Il regista deve avere le idee chiare. Se il regista ha dubbi o non sa cosa fare, piuttosto si prenda del tempo. Una volta che inizia a dettare alla crew le cose da fare deve essere preciso e con le idee chiare al 100%. Se il regista si perde, la crew si perderà e non potranno uscire dei buoni shot.
  5. Sperimentate, senza paura di essere giudicati. Non siate mai “entusiasti” del vostro lavoro finito. Ma “soddisfatti”.

Federico Alotto

Classe 1984, nato a Torino, si avvicina agli studi musicali all' età di otto anni. Alla maturità presso il liceo musicale affiancherà gli studi di tromba e composizione in Conservatorio sotto la guida del maestro Paolo Russo che lo porterà alla laurea in tromba all'età di 18 anni. Dal 2008 inizia lo studio della regia cinematografica da autodidatta. Dopo alcuni riconoscimenti presso festival internazionali, nel 2012 si cimenta nel suo primo lungometraggio auto prodotto: “L'uomo col cappello”, girato in un mese con solo 6500 euro . Il film vince la menzione speciale della giuria presso l'Ecologico International Film Festival, categoria lungometraggi (il DOP Fabio Zamarion presidente della giuria). Nel 2016 gira la sua opera prima per il cinema in qualità di regista: “ULYSSES”, una trasposizione in chiave moderna dell’Odissea, con DANNY GLOVER, UDO KIER, SKIN, ANAMARIA MARINCA, JESSICA POLSKY, DANIEL MC VICAR.

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