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Come ho girato il mio film: storia di Immoral Love

Continuiamo con la serie di interviste ad autori/produttori nobudget che possano essere di aiuto a chiunque voglia intraprendere un percorso simile. Parliamo di Immoral Love, ultimo lavoro di Nicola Guarino, e del suo processo produttivo.
  1. Ci puoi presentare il tuo progetto? Breve trama, cast tecnico/artistico, giorni di produzione, budget complessivo (compreso gratuità o tempo lavorativo non retribuito)

Immoral Love è un lungometraggio indipendente che racconta la difficoltà e la passione per il cinema indipendente, passione incarnata dal protagonista Tetsuo, un regista quarantenne, che grazie ad un incontro fortuito con una giovane attrice e un giovane sceneggiatore sente il bisogno dopo tanti anni di realizzare un nuovo film.
Abbiamo avuto un ottimo direttore della fotografia Enzo Pascolo, e diversi operatori di ripresa; per gli attori invece mi sono rivolto all’ambiente del teatro napoletano, soprattutto quello sperimentale. Molti li conoscevo da anni: Giovanni Del Monte, il protagonista, Simona Barattolo, il giovane Mario Migliaccio, Noemi Coppola…beh sono quasi trenta attori. La lavorazione è durata circa tre mesi alternando riprese, montaggio e post produzione. Il budget è stato intorno ai 10mila euro.

  1. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la realizzazione del film?

Era tempo che volevo misurarmi con un lungometraggio, ma mi presentavano sempre i soliti soggetti poco interessanti. Una notte di giugno vedo questo film giapponese indipendente che si intitola Lowlife Love di Eiji Uchid , prodotto da Adam Torel, e trovo che sia originale. Mi attrezzo tramite FB per parlare con Adam e da lì abbiamo iniziato questa collaborazione tra il Giappone e Napoli. Napoli, non Italia.

  1. Quanto tempo fa hai cominciato a ideare il progetto e dopo quanto hai cominciato la produzione?

La prima idea, giugno del 2017; il primo ciak novembre. In mezzo c’è voluto il tempo per scrivere la sceneggiatura, capirla, valutarla, cambiarla. Poi trovare gli attori…

  1. In quanto tempo, dall’ideazione, hai completato il progetto? Avevi una deadline di qualche genere?

A marzo era già tutto finito, diciamo Aprile. Non avevo fretta ma non volevo nemmeno lasciar scivolare le cose che poi è il primo rischio di quando si lavora senza budget.

  1. In che modo hai cercato/trovato risorse economiche e collaboratori per produrre il tuo lavoro?

Devo tutto a Dina Ariniello, una produttrice di audiovisivi che si è lasciata convincere dalla bontà di un prodotto precedente girato insieme “FADE TO BLACK”. Senza di lei sarebbe stato impossibile realizzare il film. Tutta la tecnologia e il personale lo ha messo lei ed è stata la spesa più alta.

  1. Come hai creato la tua troupe? Se non erano amici, in che modo hai trovato e coinvolto gli estranei? Come li hai convinti sulla bontà del tuo progetto?

Per la troupe tecnica ho avuto la fortuna di convincere Dina. Per il resto ho riunito il nucleo di attori e gli ho detto la verità: questo è un film indipendente, un progetto originale, un atto di formazione per tutti noi. In questo momento non siamo impiegati del catasto ma siamo demiurghi.

  1. Quali sono le aspettative distributive che ti sei posto? Come hai programmato di ottenerle?

Siamo figli di Nessuno la strategia si compone di festival, contatti personali, poi subito internet e dvd. Dal mio punto di vista, la sala, soprattutto per il cinema d’autore, ormai è alla morte a meno che non si torni ai cinemini di quartiere.

  1. (Se le tue aspettative non sono state mantenute) Quale credi siano stati i problemi progettuali/economici/marketing che ti hanno impedito di raggiungere i tuoi obiettivi?

Ho solo un cruccio: ho girato il film come volevo girarlo. Non mi sono mancati i mezzi in sé, so non mi servivano droni o testate rotanti. Avrei solo voluto maggiore disponibilità di tempo delle location e degli attori.

  1. Hai negoziato con Sales Agents o Distributori? Se sì, puoi raccontarci il tuo approccio e la tua esperienza diretta?

Per ora pessima. Sales agents e distributori, quando sono onesti, sembrano non interessarsi ai film in sé ma al genere. E se il film non è slasher o sexy o horror, tendono a metterlo in una categoria di “invendibilità”. Ho avuto risposte del tipo “il tuo film è troppo indipendente” o “troppo napoletano”: come dire di un film di Kurosawa è troppo giapponese. Credo ci sia da parte di queste piccole distribuzioni una certa freddezza per la cinematografia. Credo sia diventato per molti un lavoro di rappresentanza e basta; trattano il cinema come patate e cipolle.

  1. Puoi nominare cinque consigli “molto pratici”, e per te fondamentali, da dare a chi sta per produrre un piccolo film?
  1. Siate onesti con voi stessi e poi con gli altri. Pensate a ciò che potete realizzare e se coinvolgete altre persone siate totalmente onesti sulle possibilità produttive e cu ciò che potete dare e che potete non dare. Ne avrete solo benefici.
  2. Fate ciò che potete con ciò che avete.
  3. Pensate meno al 4k, alla fotografia, al carrello e pensate di più al linguaggio, al racconto e alla recitazione degli attori. Se uno esce dal cinema commentando solo “però bella fotografia” AVETE FALLITO.
  4. Girate come se usaste la pellicola. Quindi ottimizzate i tempi, pretendete dagli attori precisione. Il digitale va usato con parsimonia e disciplina e serve come monito per il rispetto dei tempi di produzione.
  5. Siate indipendenti, non solo economicamente ma ideologicamente.

Nicola Guarino

Diplomato all'Accademia Napoletana d'arte Drammatica si esprime alla fine degli anni '90 come autore regista e attore col suo gruppo "Teatro dal Nulla", alternando la commedia america con il teatro di ricerca, brillante e paradossale.
Negli anni 2000 inizia come assistente alla regia con il documentarista Mauro Caiano, consegue una qualifica Europea di Esperto in regia Cinematografica. Gira diversi cortometraggi e webseries collaborando con l'amico autore Vittorio Adinolfi. La sua attività d'attore diventa saltuaria ma collabora con Dario Fo e Paolo Rossi. Negli ultimi anni ha IOZZZFILM ed ha prodotto con Dina Ariniello il mediometraggio FADE TO BLACK scritto da Vittorio Adinolfi, con cui ha vinto il premio alla regia al ROME WEB AWARDS.
IMMORAL LOVE, è il suo primo lungometraggio.
Attualmente lavora in qualità di Regista/programmista in RAI (radio televisione italiana).

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