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Come girare un microbudget senza morirci dietro

Produrre un microbudget è come guidare di notte in una strada buia a fari spenti. Magari arrivi a destinazione, ma certo la paura è tanta.

Nel 2018 ho completato due progetti (di cui ancora purtroppo non posso parlare) che rientrano a pieno titolo in quella categoria micro-budget così tanto citata in questo sito. Entrambi sono thriller, uno più di stampo psicologico, uno più sociale.
Entrambi hanno avuto la solita traiettoria produttiva complicata ed estenuante. E questo si sa!
Entrambi hanno avuto recuperi fatti al volo, grandi concessioni da parte di attori e troupe, riscritture in corso d’opera; in entrambi le idee iniziali hanno dovuto lasciar spazio ad alcune improvvisazioni più o meno riuscite, a voli creativi per salvare il salvabile e a litigi in alcuni casi irrecuperabili.

Queste sono le circostanze in cui ci si muove quando si mettono in piedi progetti di questo genere ed è importante esserne subito coscienti. Nonostante abbia sempre cercato di prevenire l’irreparabile (come ogni buon produttore/autore dovrebbe fare), le circostanze e le persone spesso ti portano da altre parti. Può accadere anche (come successo a me) che certi errori si paghino a caro prezzo.

Rispetto e adattabilità sono le parole chiave.

Dove non arrivano i soldi devono arrivare volontà, onestà e rispetto. In qualsiasi tipo di progetto, e ancor di più in quelli microbudget o addirittura nobudget, l’unico senso per cui si fa una cosa è per un vantaggio esperienziale ancora prima che economico. Questo è evidente. È per questa ragione che se si vuole avere una speranza di portare a termine un progetto, e creare buoni presupposti per quelli futuri, è fondamentale essere ONESTI e RISPETTOSI con tutti coloro che collaboreranno. Ci vuole veramente poco a far cadere il castello: basta una piccola bugia, o il sospetto di essa, e tutto l’apparato crolla. Basta anche dire una cosa solo per sembrare piacenti o fighi per poi ritrattarla in seguito per creare attriti magari irrecuperabili. Quindi onestà, onestà e onestà.

L’adattabilità è un’altra caratteristica importantissima. Faccio un esempio: durante le riprese di una scena di collutazione, uno dei personaggi doveva tirare fuori un coltellaccio e cercare di colpire l’avversario. Per varie circostanze, però, il coltello in questione non era proprio quello più opportuno e, anzi, scenicamente era piuttosto improbabile. Dato il ritardo (tipico) in cui ci si trovava le scelte erano apparentemente due: la prima che i due facessero a pugni, la seconda che si usasse il coltello improbabile.
Proprio mentre si stava discutendo sul da farsi e spingevo chiunque a suggerire una soluzione alternativa, la scenografa appare con un picchetto appuntito da tenda: sapete quei chiodi lunghi che si usano per assicurare le tende da campeggio? Bene, proprio quello. Così, se sulle prime non riuscivo a trovare un senso sulla presenza di quell’oggetto in scena, nella realtà la stessa forma del picchetto aggiungeva all’azione un fastidio ben più interessante di qualsiasi coltello. E così si è girata la scena.

Di esempi di questo genere ne potrei fare a centinaia: oggetti non disponibili, location saltate all’ultimo, dialoghi improvvisati.
Cosa ho imparato da tutte queste situazioni?

1. Scrivete per un film che costi poco.
Lavorare su questi due film con un budget più grande avrebbe sicuramente aiutato in molti aspetti tecnici, ma non avrebbe fatto molta differenza dal punto di vista narrativo. Certo, uno dei due progetti ha molte location ed è girato principalmente di notte. Ma non è che avesse chissà quali super effetti o inseguimenti mozzafiato. Se volete fare cose del genere, attrezzatevi bene o aspettate. Per fare dei buoni microbudget serve gusto. Bisogna camminare costantemente in bilico tra ciò che si vuole e ciò che si può.

2. Cercate di spiccare (con poco).
Non conosco le statistiche, ma sembra davvero che ci siano un milione di persone al mese che stanno preparando progetti cinematografici. Avere un’idea originale è la chiave per farsi riconoscere. Inoltre, se avete la fortuna dolce e amara di non dovervi rapportare a investitori, potete anche sbizzarrirvi nel fare ciò che volete. Consideratela una benedizione.

3. Regalatevi uno spazio di manovra con la sceneggiatura.
Quando arriva il tempo di girare, non rimate troppo ancorati alla sceneggiatura perché è probabile che molto di quello che è scritto non riuscirete a portarlo su schermo. Come detto prima, locations, attori, oggetti di scena o costumi, tutto prima o poi dovrà essere messo in discussione credetemi. Cercate di essere ADATTABILI.

4. Se c’è qualcosa di interessante, giratelo.
Mentre girate un piccolo film possono apparire opportunità magiche che non dovete farvi scappare. Una mosca che si posa sul protagonista che dorme, un elicottero della polizia che sta passando per caso o un personaggio che inizia a ridere di gusto spontaneamente. Senza un bel budget è difficile controllare il set quindi è bene cercare di ottimizzare ogni secondo di ripresa! Se c’è qualcosa di interessante, GIRATE! Alla peggio avrete sprecato un po’ di batteria e qualche GB di spazio. D’altronde, meglio sfruttarlo bene questo digitale, o no?

5. Mantenete una buona tranquillità sul set.
Attori e maestranze si sono impegnati a lavorare con voi e a realizzare con voi un’idea. Lavoreranno a lungo, magari al freddo e per pochi spiccioli. Si ritorna ai valori sopracitati: ONESTA’ e RISPETTO. Dovrete impegnarvi a trattarli con amicizia e professionalità e a mantenere un’atmosfera rilassata. Perché quando i problemi appariranno (e credetemi, succederà MOLTO spesso) avrete bisogno di loro. Chiunque sul set può avere la risposta giusta al problema, quindi fate in modo che tutti abbiamo la possibilità e soprattutto la voglia di essere d’aiuto.