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Come ho girato il mio film: storia di Dolcezza Extrema

Continuiamo con la serie di interviste ad autori/produttori nobudget che possano essere di aiuto a chiunque voglia intraprendere un percorso simile. Parliamo di Dolcezza Extrema, ultimo lavoro di Alberto Genovese, e del suo processo produttivo.
  1. Ci puoi presentare il tuo progetto? Breve trama, cast tecnico/artistico, giorni di produzione, budget complessivo (compreso gratuità o tempo lavorativo non retribuito)

Il progetto  DOLCEZZA EXTREMA è un film di fantascienza grottesca con derive comiche/musical ispirato al cinema bizzarro e politically uncorrect degli anni ’80. È un’ opera bizzarra ed assolutamente unica nel panorama italiano sia a livello indipendente che mainstream. La storia narra le avventure spaziali del  capitano Pixws ed il suo equipaggio, un tempo rocker e pirati dello spazio, adesso asserviti alla  massima autorità del regno intergalattico e costretti a consegnare nell’universo stock di docce abbronzanti utilizzate a livello religioso per onorare il martire di una wellness-crazia che obbliga tutti i popoli del regno a mantenere il proprio corpo bello ed in salute (in evidente controsenso con quanto si vede nel film dove impazzano orribili creature dalle più assurde forme). La realizzazione è durata 4 anni con un budget di 20.000 euro.

  1. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la realizzazione del film?

Ho sempre adorato i film di pupazzi e animazione, specie in ambito fantascientifico, ed in particolare Meet the feebles di Peter Jackson e Heavy Metal  di Gerald Potterton, che sono i due punti di riferimento principali dell’opera. L’idea è arrivata dopo un lungo studio su come realizzare un film di fantascienza con strumenti di comunicazione e mezzi alternativi. In generale dopo aver sperimentato il live action nel mio primo film “L’invasione degli Astronazi” volevo provare nuove forme creative e così mi sono cimentato nell’uso di pupazzi stile Muppet ma con forme più estreme e terrificanti.

  1. Quanto tempo fa hai cominciato a ideare il progetto e dopo quanto hai cominciato la produzione?

Il progetto è partito nella sua fase progettuale nel 2010 ed è cominciato nel 2011 quando abbiamo concluso lo studio dei characters e l’elaborazione della sceneggiatura con Massimo Vavassori (sceneggiatore di The Perfect Husband e Alcolista). Calcola che prima di iniziare le riprese si è dovuto realizzare le scenografie in CGI e la realizzazione dei pupazzi che sono cuciti a mano con materiali di riciclo (vecchi calzini, maglioni, tappi di plastica, gusci di noce e stracci).

  1. In quanto tempo, dall’ideazione, hai completato il progetto? Avevi una deadline di qualche genere?

 La realizzazione delle scene ha portato via due anni di lavoro, pur non avendo una deadline e lavorando in assoluta libertà ho sempre mantenuto un rigido schema lavorativo con il preciso obiettivo di portare a casa almeno una scena al giorno. In genere ogni sessione di riprese coi pupazzi in green screen interessava almeno 2/3 pagine dello script ma poi bisognava intervenire sul computer scena per scena con fondali, effetti e luci. Un lavoro abbastanza complesso che è durato un paio d’anni.

  1. In che modo hai cercato/trovato risorse economiche e collaboratori per produrre il tuo lavoro?

Fortunatamente quella del cinema indipendente è una comunità abbastanza ristretta dove ci si conosce un pò tutti, quindi se un regista lavora con qualcuno e si trova bene, te lo consiglia. Qualche contatto l’avevo già dal mio precedente film, altri mi si proponevano su facebook. Riguardo alle risorse economiche, ho provato senza successo il crowfunding e quindi ho operato con l’autoproduzione, pagando tutto e tutti di tasca mia.

  1. Come hai creato la tua troupe? Se non erano amici, in che modo hai trovato e coinvolto gli estranei? Come li hai convinti sulla bontà del tuo progetto?

Essendo un film d’animazione, Dolcezza Extrema non necessitava di una vera e propria troupe, è bastato un piccolo studio dove realizzare i movimenti e tanto tanto lavoro su PC. Altra cosa è la post produzione che ha richiesto quasi un anno di lavoro prima con il doppiaggio e poi con il sound design e la colonna sonora. La troupe si è creata al bisogno, i doppiatori sono stati scelti cercando tra semiprofessionisti sparsi sul web a fronte di un provino per testare la voce più adatta al personaggio pupazzo. Riguardo al sound designer Salvatore Capacchione, è un rumorista vecchio stampo con tanta esperienza di Teatro e nell’ambito della musica classica (all’epoca lavorava con Ludovico Einaudi) che ho conosciuto tramite una sala di registrazione con cui avevo già avuto ottime esperienze .

  1. Qual è l’errore n.1 che pensi di aver commesso durante l’intero processo produttivo e che oggi non ricommetteresti più?

Non ci sono errori o pentimenti degni di nota se non quello di non aver soldi e voler fare un film di fantascienza, due cose che vanno in costante contrasto. Riguardo al non ricommettere più lo stesso errore, direi che sono un recidivo visto che il nuovo progetto “Resurrection Corporation” è film horror a cartoni animati, ambizioso progetto anche questo realizzato assolutamente no budget.

  1. Qual è il pubblico del tuo film? Come lo hai cercato? Come lo stai coinvolgendo o lo hai coinvolto?

Il problema del mio pubblico è che non è facilmente individuabile. Dolcezza Extrema è il film che io ho sempre voluto vedere e quindi non segue un target preciso, del resto il film è pur sempre un’opera d’arte e non una mera operazione di marketing. In generale penso che sia un film che deve essere visto almeno due o tre volte perchè è veramente ricco di situazioni, personaggi ed usa un linguaggio totalmente alieno a quello terrestre. Per rispondere alla domanda cerco un approccio tranquillo e non da venditore aggressivo nel diffonderlo. Ho approfittato di numerosi festival dove il film è stato selezionato e gradito (Fantafestival, Sci-fi London, Toxic film festival) e ho soprattutto cercato dei distributori in grado di apprezzarne lo spirito del film.

  1. Quali sono le aspettative distributive che ti sei posto? Come hai programmato di ottenerle?

Ho avuto un primo incontro con un distributore che non aveva praticamente che 2 o 3 titoli a catalogo dei quali non avevo visto grandi sforzi di diffusione. Pretendeva inoltre almeno 4 anni di esclusiva: il film non era manco finito e lo dovevo già impegnare? Meno male che ho detto no, mesi dopo infatti mi ha contattato la casa di distribuzione più bella del mondo, la TROMA di Lloyd Kaufman che mi ha sottoscritto un contratto per 10 anni per l’estero. Da li poi Kaufman ha fatto realizzare un video di presentazione del film interpretato da lui stesso (lo trovate qui) mentre la Troma distribuiva sul suo canale on demand e su amazon prime fino a questo mese, quando finalmente ha pubblicato e messo in vendita anche il Bluray. Nel frattempo, ho cercato per due anni un pazzo in Italia disposto a distribuirlo ed ecco un bel giorno che ti incontro Giacomo Ioannis, vecchia conoscenza editoriale (gestiva la rivista Taxi Drivers con cui collaboravo nel 2010). Nel frattempo lui aveva avuto la luminosa idea di realizzare una casa di distribuzione dedicata al cinema indipendente italiano, la Home Movies, che nonostante fosse alle prime armi, disponeva di canali distributivi incredibili oltre a collaboratori professionali e competenti che in quattro e quattr’otto hanno lanciato sul mercato ben quattro versioni differenti del film: Dvd, Dvd con Slipcase/Calzino, Bluray e Bluray/slipcase calzino. Edizioni incredibili per la loro accuratezza, ricchi di contenuti speciali, in limited edition numerate, il paradiso dei collezionisti e dei registi indipendenti.

  1. Hai negoziato con Sales Agents o Distributori? Se sì, puoi raccontarci il tuo approccio e la tua esperienza diretta?

L’unica esperienza di negoziazione l’ho avuta poco prima di terminare il film, quando mi è stato proposto in tutta fretta un contratto di distribuzione e la promessa di entrare nel marché du cinema di Cannes, peccato che il catalogo di questo distributore fosse scarsissimo, il personaggio indisponente e le condizioni pessime. Soprattutto mi incuteva timore dover affidare il mio film per 4 anni ad un perfetto sconosciuto. Le esperienze di altri registi hanno poi confermato questo mio timore che, per fortuna, mi ha fatto desistere dal firmare quel contratto.

  1. Nell’approccio con un Sales o un Distributore, qual è un consiglio valido che daresti a un autore/produttore alla prima esperienza?

Non fidarsi del primo arrivato, avere pazienza e valutare la scelta migliore. In ogni caso, prima di affidarsi a una casa distributrice anche conosciuta, conviene chiedere ad altri registi che si sono già affidati e valutare la loro esperienza in merito, verificare sempre il catalogo disponibile e gli strumenti di promozione utilizzati per diffonderli sul mercato.

14. Puoi nominare cinque consigli “molto pratici”, e per te fondamentali, da dare a chi sta per produrre un piccolo film?

  1. Cerca di essere originale
  2. Non cercare il facile successo copiando film di successo
  3. Pensa alla sceneggiatura prima che al film
  4. Cerca di avere sempre a mente il quadro generale della situazione
  5. Paga sempre (anche poco ma pagalo) chi lavora con te se vuoi la qualità nel lavoro degli altri

Alberto Genovese

Nato a Milano il 20 Giugno 1970, imbraccia la telecamera a 16 anni e dopo un paio di tentativi nel 1996 realizza il corto amatoriale “Il Pianeta Torvo”, fantascienza cupa e claustrofobica. Nel 1998 iniziano le riprese de “il Dottor Ekkel”, a causa di carenze tecniche, il corto viene editato solo nel 2004, riscuotendo però ottimi consensi. Nel 2005 esce “Teleinvasione” e 2 anni dopo “Fantagheiz from outer space” e il corto “La Venganza si consuma in soffitta”. A fine 2007 è la volta di “Pink Moon”. A Gennaio 2008 realizza “I Tre Volti del Rancore”, cortometraggio surreale dedicato a Mario Bava. A Dicembre 2008 Current Tv pubblica un mini documentario sul suo lavoro intitolato “Mister Fantascienza” A Luglio conclude la produzione del film cult “L’Invasione degli AstroNazi” accolto favorevolmente da critica e pubblico. A Giugno del 2015, dopo 5 anni di duro lavoro si conclude la space-musical-opera "Dolcezza Extrema" presentato in anteprima al Fantafestival.

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