Parliamoci chiaro, oggi come ieri i cortometraggi sono considerati biglietti da visita per dimostrare le proprie abilità registiche.
Avete girato il vostro corto, siete entrati in qualche festivalone e avete sperato che qualcuno arrivasse una sera, mentre vi stavate facendo l’aperitivo, a dirvi “Sei un genio! Voglio produrre il tuo prossimo film!”. Già…
La realtà è dura e ben diversa. Anche se un cortometraggio può sicuramente dimostrare le vostre capacità, gli sviluppi tecnologici e le nuove competenze hanno creato molte opportunità inaspettate anche per chi, qualche anno fa, sarebbe stato fuori dal giro.Oggi la concorrenza è ben più agguerrita che negli anni passati. Basta aprire Youtube per rendersi conto dei migliaia di corti che vengono caricati ogni giorno, molti pure ben fatti o vincitori di Festival internazionali.
Con questi presupposti capite da soli che essere notati diventa davvero difficile: l’effetto marmellata è in agguato.
Ecco allora alcune idee (condivise con un mio amico Sales Agent) che ho capito essere fondamentali per realizzare un corto che abbia un senso nel 2018.
- Mantenete “corto” il vostro Corto: Ovvio, no? Eppure sembra che questa ovvietà si sia un po’ dimenticata. Nel corso degli anni ho visto aumentare la durata oltre i 20 minuti con il risultato (spesso) di lavori lunghi e noiosi. Frequentemente la stessa storia si sarebbe potuta raccontare nella metà del tempo. Essere coincisi e d’effetto vale molto di più che essere narrativi e esteticamente prosaici.
- Pochi personaggi: Se ci pensate, la funzione dei personaggi secondari è quella di supportare il fine del protagonista. Dato che i corti devono essere “corti”, avere più personaggi significa dover usare più tempo per svolgerli. Se dovete inserire cinque sottotrame meglio allora optare per un lungo, no?
- Poche locations: In qualsiasi produzione si lavori, muovere cast e troupe in luoghi differenti costa tempo e soldi. Dato che il vostro tempo sul set è limitato (così come il budget), è meglio trovare un modo creativo di risolvere la storia in pochi luoghi. Tutto più concentrato, tutto più economico. Usate il tempo per fare delle belle inquadrature e dirigere gli attori a dovere.
- Usate effetti visivi (se potete): Tutto sommato questa può essere anche una parte divertente. Con un laptop e After Effects ormai si hanno possibilità incredibili e una qualità finale impensabile fino a una decina di anni fa. Certo, se l’effetto risulta “cheap” meglio lasciar stare. Ma in linea di massima, conviene provare a sperimentare (in preproduzione) fino a quando non si ottengono risultati soddisfacenti. Considerate che i cortometraggi italiani con effetti visivi di qualità sono davvero pochi, quindi la concorrenza si abbassa notevolmente.
- Sperimentate: Devo dire la verità: mi dà un po’ fastidio quando sento dire “sto girando un corto sperimentale“. Frequentemente la parola sperimentale è associata a “pretenzioso”. È ovvio che se state provando a fare qualcosa di nuovo, è meglio che lo facciate in un corto, ma state attenti a all’atteggiamento snob e caricaturale di certi giovani artisti. Prima di cambiare le regole bisogna conoscerle a dovere. Solo allora magari potrete inventare uno stile innovativo.
La conclusione è che qualsiasi tipo di corto vogliate fare, concentratevi sul raccontare una buona storia. Se seguirete questo Mantra, anche i pochi consigli sopraccitati troveranno il loro senso migliore e verranno d’aiuto allo sviluppo del vostro film.
E, soprattutto, il pubblico gradirà e voi avrete una possibilità in più di far notare la vostra arte.
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