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La guida alla Self Distribution

Stai pensando di fare una distribuzione "fai da te" per il tuo film? Sei pronto ad ignorare tutti quei distributori vigliacchi ai quali non frega una beata mazza della tua storia? Vuoi programmare una distribuzione dal basso in modo che il tuo film sia visto e, magari, venduto?

Fino a pochi anni fa, l’idea di muoversi per distribuire il proprio progetto era considerata niente di più che folle e insensata. All’epoca se non si poteva trovare un distributore non si poteva neppure far vedere il proprio film a un pubblico che non fosse composta dai dieci familiari e forse una ventina di amici.

Ma quella era l’era dei DVD, molto prima che la gente cominciasse a guardare film sugli Ipad o sui cellulari.

La stragrande maggioranza dei filmmaker indipendenti fanno i loro film nella speranza che diventino progetti di successo, naturalmente. E anche se non si può scoraggiare un folle che cerca di produrre la sua storia a tutti i costi – nonostante i 50.000 film in cerca di fortuna ogni anno – bisogna sicuramente fargli capire che fare un film è oggi probabilmente la cosa più semplice, grazie allo sviluppo tecnologico.

Per molti filmmakers, il processo è questo:

  1. Ho intenzione di fare un film. Andrò a Torino, a Venezia, al Sundance e lo venderò come acqua nel deserto.
  2. Mamma, papà, amici, zii, datemi i soldi!
  3. C…O! Non ho abbastanza soldi. Devo tagliare il budget! 
  4. E chi lo sapeva che due effetti visivi e quattro recuperi prendessero così tanto tempo?
  5. Cari amici e parenti, abbiamo speso i vostri soldi e il film è finito!
  6. C…O! Questa inquadratura non si può aggiustare in post. 
  7. L’iscrizione ai Festival costa un sacco.
  8. A Venezia non ci hanno preso. E ora?
  9. Abbiamo vinto il premio come MIGLIOR FILM al festival del Lampredotto a Bagno a Ripoli.
  10. E’ un anno che siamo per Festival, eppure non succede niente.
  11. Siamo appena stati chiamati da un Sales Agent! Vogliono mettere il nostro film su I-Tunes!
  12. Un attimo, ma questo non è un accordo. Ma come, non ci danno nemmeno un euro?
  13. Uhm, ma posso metterlo anche da solo su I-Tunes senza intermediari?
  14. Cari amici e parenti, siamo su I-Tunes!
  15. Forse avrei dovuto considerare di mettere a budget qualche spicciolo per una campagna di distribuzione.

Se hai già prodotto un film indipendente sicuramente hai già avuto esperienza di tutti i punti che ho elencato. Capisco anche che l’idea di mettersi a distribuire il proprio film sia decisamente sfiancante.

Ma una speranza c’è.

Ti consiglio di pianificare la tua strategia di marketing e distribuzione subito, da ora, indipendentemente a dove ti trovi nel processo creativo! La strategia è piuttosto semplice:

  1. Metti il tuo film in qualsiasi sito di e-commerce o marketplace.
  2. Aggiungi un bel pulsante COMPRA sul tuo sito.
  3. Porta il tuo target audience al tuo sito con un’azione di comunicazione.

Se abbastanza persone comprano il tuo film per coprire le spese mensili di marketing e iniziare a generare un profitto probabilmente sei a cavallo. E se la miglior proposta da un distributore è “Ti portiamo su I-Tunes”, la tua risposta deve essere: “Sai a me! Ci vado da solo su I-Tunes!”.

Leggete l’articolo Come vendere il tuo film online , Le cose che dovreste sapere sul VOD o I segreti di una efficace pubblicità online.

Avere un piano per una distribuzione ti permette innanzitutto di esplorare la giungla delle opzioni distributive tradizionali. In questo modo, se le opzioni che ti offrono non suonano come veri affari, tu sai sempre come procedere e non perderai un sacco di tempo e di soldi.

In altre parole, che valore porta un distributore tradizionale oltre a quello che potresti fare da solo? Rispondi in onestà a questa domanda e vedrai che la strada da percorrere sarà subito chiara.